Artigianato artistico Ascolano
La ceramica di Ascoli Piceno
La ceramica di Ascoli Piceno
Nelle antiche botteghe del Cinquecento, di Ascoli Piceno, era molto netta la distinzione tra “fornaciari” produttori di laterizi, vasai fabbricanti di vasi e utensili in terracotta, e “maiolicari”, produttori di oggetti in ceramica decorata. Le fornaci si diffondono nel periodo dell’espansione urbana. Una diffusione che diminuisce con l’introduzione di macchinari e nuovi sistemi di lavorazione. Diversa la sorte degli utensili in terracotta e delle ceramiche decorative. Non toccati dal mutamento dei processi di produzione in senso industriale, questi prodotti hanno resistito per secoli sul mercato nella loro versione autentica e artigianale. L’arte della ceramica in Ascoli Piceno è testimoniata dalle antiche e prolifiche fabbriche nate tra la seconda metà dell’Ottocento e inizio Novecento: dalla attiva famiglia Paci, all’azienda Matricardi e S.P.A.D.A. Famose in Italia e all’estero per l’accuratezza dei dettagli stilistici, la singolarità delle forme e per la robustezza cromatica derivante da maestranze ed artisti qualificatissimi, tra i quali: Adolfo De Carolis, Aldo Castelli, Didimo Nardini, Bruno da Osimo, Romeo Barzelli e Antonio Piermattei. La tipologia dei prodotti ceramici è molto varia: vasi, servizi di piatti, zuppiere, teiere, orcioli, caffettiere, calamai, brocche, tazze, zuccheriere, anfore, personaggi del presepe, ecc., ed oggi sono tenuti in vita grazie a numerose piccole imprese artigianali del Piceno, che si ispirano prevalentemente ai lavori del Matricardi, dei Paci e dei pittori attivi nella città nell’ultimo Quattrocento (Carlo Crivelli e Pietro Alamanno) e si muovono seguendo uno specifico Disciplinare di produzione.
Il Museo di Arte Ceramica,
inaugurato ad Ascoli Piceno il 1° giugno 2007, ospita le ricche collezioni comunali ed i preziosi manufatti concessi in deposito dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e dalla famiglia Matricardi. Esso è articolato in cinque sezioni che consentono di ripercorrere le vicende della produzione ceramica ad Ascoli Piceno, dai bacini in maiolica arcaica risalenti al XV secolo, alle produzioni dell’Otto e Novecento: vasi, piatti, urne, caffetterie, tazze realizzate dalla manifattura Paci (1808-1856), e dalla manifattura Matricardi (1920-1929). Nella sezione dedicata al legato di Antonio Ceci (medico e collezionista ascolano), sono conservati oggetti delle manifatture di Deruta, Faenza, Montelupo, Savona e Genova. Il Museo dispone di un attrezzatissimo laboratorio corredato di tornio e forni.
