Artigianato Fermano

tradizionalmente ricca di laboratori artigianali per la lavorazione del cuoio

ARTIGIANATO FERMANO

La provincia di Fermo è tradizionalmente ricca di laboratori artigianali per la lavorazione del cuoio, presenti sin dal Quattrocento in vari centri. Prima di tutto Ascoli Piceno, poi Amandola, Ripatransone, Massignano, Carassai. Largo uso del cuoio veniva fatto, soprattutto allora, per la manifattura artigiana nei settori della legatoria, per le copertine dei libri, e dell’arredamento, per il rivestimento di poltrone, sedie e divani. Nella seconda metà dell’Ottocento iniziano poi a diffondersi nel Fermano laboratori specializzati nella produzione di scarpe e con il passare degli anni la produzione della calzatura raggiunge una grande diffusione e l’attività si trasforma in un’industria vera e propria, mantenendo, però, caratteri artigianali.

Verso la fine dell’Ottocento nel territorio della provincia di Fermo si contavano decine di laboratori per la produzione delle calzature, attività che rappresentava, a Montegranaro in particolare, la principale risorsa economica della zona. Dai secoli scorsi ai giorni nostri, passando attraverso guerre e crisi economiche, nonostante l’avvento della trasformazione industriale, la maggioranza delle imprese ha mantenuto una dimensione piccola, familiare, mutando la qualità e la linea, raffinando il gusto, costituendo una rete distrettuale innovativa, il cosiddetto Distretto Industriale della calzatura. Quasi tutti i più importanti brand italiani di scarpe sono nati nel Fermano. Nelle Marche hanno sede storica famose aziende come Tod’s, Fabi, Loriblu, Cesare Paciotti, Alberto Guardiani, Nero Giardini e così via.

La medesima evoluzione ha subito l’arte di intrecciare paglia e vimini, giunco e bambù per la produzione di varie tipologie di oggetti come ventagli, zerbini, astucci, ma soprattutto cappelli. Da sempre luogo di produzione di cappelli, Montappone ha ulteriormente incrementato la sua attività, in seguito all’introduzione delle macchine, insieme a Falerone, Monte Vidon Corrado e Massa Fermana, la cui produzione è garantita dal Disciplinare regionale. Un suggestivo viaggio nel passato delle antiche tradizioni artigianali è offerto dal Museo della Calzatura, a Sant’Elpidio a Mare, dove è presentata l’evoluzione storica della calzatura marchigiana, oltre a una campionatura di macchine d’epoca, calzature di famosi personaggi e una fedele ricostruzione di una bottega artigiana degli anni Quaranta, e dal Museo del Cappello a Montappone, che ripropone tutte le fasi della lavorazione della paglia fino alla pressa che dà forma al cappello, ed espone macchinari, pannelli ed un campionario di diversi copricapi.

A Fermo,

dei “fornaciari” e dei “vasari” (produttori di laterizi, fabbricanti di vasi e utensili in terracotta), un tempo presenti in gran numero nella città, così come dei fabbri specializzati nella fusione delle campane, sono rimasti i “fabbri ferrai”, autori di cancelli, inferriate, letti, alari, ecc. Non mancano, inoltre, botteghe di restauratori, ceramisti ed orefici, che operano nel rispetto della rinomata tradizione orafa picena. Lavorazioni di legno, marmo e metalli preziosi vengono praticate a Porto San Giorgio, Montegiorgio e Porto Sant’Elpidio, conosciuta anche per la produzione di ceramiche.

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