Artigianato Fermano

Arte del Legno di Amandola

Arte del legno di Amandola

Come in tutta la regione Marche, la lavorazione del legno ad Amandola ha origini legate all’attività contadina: il mezzadro allora costruiva i propri strumenti da lavoro, allestendo nella stalla un piccolo laboratorio. Costruisce attrezzi agricoli, utensili, madie e panche, fino alle più originali creazioni. Nel Cinquecento, la vita economica di Amandola è stata molto fiorente grazie alle corporazioni di arti e mestieri che svolgevano le attività di intaglio del legno, ebanisteria, tessitura, lavorazione del ferro battuto, della ceramica e dello sbalzo del rame; la cultura, le risorse, l’ingegno e la passione delle botteghe locali vivono in opere artistiche e lavorazioni d’artigianato di grande pregio.

La principale lavorazione d’artigianato artistico è quella legata al legno e in particolar modo alla realizzazione di mobili intagliati e artisticamente lavorati della più tipica tradizione marchigiana: accanto ai cori, alle cornici e agli arredi sacri, l’armadio, ricco di cornici applicate o intagliate nel legno massiccio, i tavoli “a lira”, le “torcere” per riporre i lumi, il tipico cassettone o la credenza in noce, le cassepanche con profili in legno di ciliegio sul fondo in radica di noce, e ancora i mobili e le cantorie dipinte a tempera nei toni di celeste grigiastro, di verde tenue, marmorizzati. La scuola della lavorazione artistica del legno di Amandola fa delle sue chiese, dei suoi palazzi, delle botteghe un museo vivente del suo artigianato artistico e delle arti applicate. Strade e stradine della cittadina offrono la più varia collezione di portoni e porte di ogni epoca. Opere che nella mutazione degli stili conservano il filo conduttore tipico e originario: la linea chiara, il giro arioso, i pannelli semplici scorniciati, levigati e filettati, talvolta arricchiti da rosoni o rosette intagliate.

Amandola conserva viva la tradizione di una scuola d’artigianato artistico del legno e dell’intaglio che ha saputo mostrare creatività e capacità d’innovazione, sopravvivendo ad un’industrializzazione che nelle Marche ha influito pesantemente su un sistema molto legato all’artigianato e alla piccola bottega.

L’artigianato amandolese si esprime anche mediante la produzione della tradizionale poltrona marchigiana ricoperta di cuoio. L’artigianato del cuoio è presente nelle Marche sin dal Quattrocento. La lavorazione artigianale del cuoio, attiva fino a tutto il Seicento, rappresentava un florido commercio con la città di Ancona e con i paesi al di là dell’Adriatico, anche in relazione alle materie prime necessarie all’attività di concia.

Una storia ancora presente,

A partire dal Settecento, fino alla fine dell’Ottocento, l’attività si ridimensiona notevolmente portando alla riduzione del numero di stabilimenti ai soli necessari a soddisfare la domanda interna di cuoio. Largo uso del cuoio viene fatto, soprattutto allora, nei più vari settori della manifattura artigiana: nella legatoria, per le copertine dei libri; e nel settore dell’arredamento, per il rivestimento di poltrone, sedie e divani. Le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, in vari centri, sono infatti tradizionalmente ricche di laboratori artigianali per la lavorazione del cuoio.

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